Peggio dell’estate 2011
Mai affacciarsi sull’abisso della crisi

Se volessimo autocompiacerci, potremmo facilmente dire che la settimana che era stata considerata come decisiva per le riforme, la settimana passata, non ha prodotto un bel niente esattamente come previsto. Vi è stato solo il consolidamento dell’intesa fra Renzi e Berlusconi e la radicalizzazione di chi vi si oppone all’interno dei loro stessi partiti. A questo punto la mossa di Grillo, di andare al confronto con Renzi sarà pressoché inutile, in quanto Grillo può solo più aggiungersi al patto già stabilito, non certo rovesciarlo. Conviene agli eletti 5 stelle aspettare in Parlamento gli schieramenti e chissà. Scommettendo su una riforma del Senato fondamentale per gli stessi obiettivi di politica di bilancio, il rischio di Renzi è doppio. Un fallimento avrebbe impatto anche sulla questione economica e qui. preoccupa, siamo tornati a vagar di notte. Il dato sulla produzione industriale in Germania ha rallentato più del previsto. Nell'ultimo mese -1,8%. Il Ministero dell'economia tedesco ha attribuito il calo a questioni congiunturali, ma ha anche ipotizzato la responsabilità di fattori geopolitici. Che significa, in pratica, attribuire la responsabilità non alla sola Germania, ma dell’influenza negativa dell’area euro. Se la Germania non riesce a trascinare l’Europa in montagna, finirà che l’Europa trascinerà la Germania a valle, è questo il peggior incubo che si vive a Berlino. E’ del tutto inutile dirgli è tutta colpa vostra, del rigore, dell’austerità, della miopia in cui ci avete condotti. I tedeschi con quell’orecchio non ci sentono dal 1919. Oggi vedono la montagna del debito degli altri paesi e qualunque parola detta è vana. Per farci ascoltare, invece di prendere di petto la Germania, avremmo dovuto sussurrare, che in effetti il nostro debito è troppo alto e che intendiamo darci da fare per tagliarlo. Si è invece confidato che la crisi stesse per finire, come se fosse un temporale estivo, e al massimo abbiamo alzato le tasse per tenere dietro a spese sempre in aumento. Questo almeno fino al 2011. Poi Monti fece una cosa incredibile, ovvero la riforma della previdenza. Un capolavoro tale che ci avrebbe dovuto infondere la necessaria tranquillità per i decenni a venire. E’ del mese scorso che secondo studi del governo Merkel, l’età pensionabile va spostata a 75 anni per essere compatibile finanziariamente, dieci in più della formidabile riforma Monti. L’unica arma che l’Italia credeva di avere è crollata. Con cosa si è presentato Renzi all’appuntamento del semestre di presidenza italiana? Con la vendita delle auto blu. Il governo ne ha vendute undici, una più una meno. Per il resto un formidabile paniere di buone intenzioni. Renzi aveva detto che l’Italia voleva fare molto, ma ora anche lui inizia a lamentarsi delle paure tedesche, aggravandole. Da qui la risposta di Weber, il capogruppo popolare a Bruxelles, che ha ricordato le continue e mai realizzate promesse dell’Italia. Oggi abbiamo letto un editorialista del Corriere della Sera che vorrebbe consolarci: la situazione è grave ma non è quella dell’estate del 2011. Vero, infatti è molto peggiore, perché rispetto all’allarme lanciato allora, i nostri fondamentali sono ancora rimasti tutti negativi e c’è chi, nonostante tutto, invece di restare al lavoro tutta l’estate, pensa pure di potersene andare beatamente in vacanza.

Roma, 7 luglio 2014